Bandiera Marche
Doppia cucitura
Rifinitura di alta qualità con cuciture rinforzate per maggiore resistenza.
Bandiera Regione Marche in poliestere nautico 110 gr. resistente agli agenti atmosferici, elevata durabilità.
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8,00 € – 220,00 € IVA Inclusa
Qualità del Tessuto e dei Materiali
La nostra Bandiera è realizzata con tessuto di poliestere nautico 110 gr/m², altamente resistente agli agenti atmosferici, con doppia cucitura per maggiore resistenza. La qualità della stampa diretta garantisce colori vivaci e duraturi nel tempo.
Fissaggio Personalizzato per Ogni Esigenza
- Corda asta: Ideale per fissaggi su aste con uncino, assicurando stabilità.
- Tunnel asta: Facile inserimento dell’asta, perfetto per esposizioni temporanee.
- Corde laterali: Stabilità completa, ideale per bandiere esposte all’aperto.
- Occhielli in metallo (2 o 4): Versatilità d’uso con opzioni su lati laterali o tutti i lati.
Informazioni Adicionali
Perfetta per decorare eventi, sfilate e celebrazioni ufficiali. Disponibile in varie dimensioni per adattarsi a tutte le esigenze di visibilità.
Bandiera Marche in poliestere nautico 110 gr. resistente agli agenti atmosferici, elevata durabilità.
La bandiera delle Marche, come quella di molte altre regioni italiane, fece la sua prima apparizione il 4 novembre 1995 (giornata delle Forze Armate) quando il presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro volle esibire in una sala del Quirinale le bandiere delle regioni italiane. In mancanza di una legge in proposito, la bandiera fu delineata inserendo lo stemma regionale (adottato con la L.R. 15 marzo 1980, n. 13) su uno sfondo bianco.
Lo stemma delle Marche rappresenta un picchio verde stilizzato, che si sovrappone in parte alla lettera maiuscola M, di colore nero, in campo bianco delimitato da una striscia verde in forma di scudo spagnolo. È stato disegnato da Maurizio Catani e Gianni Veroli.
Il picchio verde, che secondo la tradizione letteraria greca e romana fu il totem legato all’origine dei Piceni
Il picchio è stato scelto in quanto esso era l’animale totemico dei Piceni, che nell’Età del ferro abitavano la maggior parte del territorio delle odierne Marche unificandone le culture, sino a quell’epoca diversificate. La rappresentatività dell’immagine è confermata dal fatto che i centri piceni erano diffusi in tutte le provincie delle Marche; ad esempio: Pesaro, Fano, Canovaccio di Urbino e Novilara nella provincia di Pesaro Urbino; Fabriano, Jesi, Ancona, Castelfidardo e Osimo nella Provincia di Ancona; Matelica, Tolentino, Cingoli, Montecassiano nella provincia di Macerata; Belmonte Piceno, Porto Sant’Elpidio, Fermo nella Provincia di Fermo; Offida, Ripatransone, Cupramarittima nella Provincia di Ascoli Piceno.
Centri piceni erano presenti anche nell’Abruzzo settentrionale, ma il nucleo principale della cultura di questo popolo era nel territorio delle attuali Marche.
Si legge nella legge di adozione dello stemma:
«La scelta trae origine da una antichissima tradizione che narra di popolazioni Sabine che nell’attraversare l’Appennino durante il ver sacrum portarono con sé un totem, un uccello sacro: il picchio»
Scopri di più sulla bandiera (wikipedia.org)